per fare la sua opera di liberazione e di salvezza.
Quale gioia!
Non più fede, ma visione, non più speranza,
ma possesso ormai del bene supremo.
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Sr Ausilia la missionaria peregrina, ha camminato avanti a noi, affrontando con generosità e coraggio i rigori degli inizi in ogni nuova comunità e dando un’impronta tipica del suo delicato modo di pensare a tutto e a tutti, cercando di dare il meglio di se per il bene delle suore, delle opere e delle persone che incontrava.
Per molti anni ha lavorato nelle comunità delle Filippine, vivendo con straordinaria capacità di adattamento e semplicità di vita, spendendo ogni sua energia a servizio delle consorelle e delle opere a lei affidate.
L’ultima comunità che lei voleva e desiderava vedere aperta è stata l’India. A questa nuova fondazione ha dedicato tutta se stessa, e anche se è rimasta poco tempo, e probabilmente già si sentiva stanca, ma senza dare segni esterni, ha lasciato un’impronta indelebile, di gioia e di carità, di dedizione incomparabile, ma soprattutto l’esempio di una vita di preghiera e di amore a Dio e ai poveri.
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In seguito pubblichiamo la lettera inviata da Sr. Ausilia il giugno 2006 dall’India
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LA MISSIONE RINGIOVANISCE LO SPIRITO E DA VIGORE ALLA VITA
Carissime Consorelle
Sono passate quasi 25 anni da quando si parlava di questa fondazione in terra Indiana, finalmente ci siamo. Da un mese siamo arrivate in questa terra indiana. Non so esprimere l’emozione che sentivo dentro di me, quando mi sono trovata dentro l’aereo che mi portava in questa benedetta terra. Sentivo il mio cuore che batteva di gioia e nello stesso momento fra la gioia e i ricordi ringraziavo il Signore per questa meravigliosa espansione della nostra cara Congregazione.
Al nostro arrivo all’aeroporto di Cochi abbiamo trovato il P. Augustine, Provinciale e P. James, Segretario. Il viaggio e’ stato bellissimo, ma la gioia viene sempre ostacolata. Pazienza! Il Signore vuole sempre provarci con il suo piccolo regalino di sofferenza. Quando siamo andate per ritirare le valigie, una delle mie valigie mancava. Siamo state quasi 2 ore per fare tutte le procedure, per ricercare dove era rimasta la valigia. Dopo 2 giorni ho ricevuto la mia valigia. La gioia che sentivo di trovarmi qui in questa missione dove sempre sognavo, non mi sono proprio preoccupata della valigia. Sono rimasta calma e tranquilla, ma fiduciosa nella Divina Providenza.
Alle ore 12 siamo arrivate nella casa Provinciale dei Padri Claretiani e li abbiamo trovati tutti i membri del Consiglio Provinciale. Ci hanno dato il benvenuto e il P. Provinciale ci ha offerto un fiore a ciascuna di noi due. Abbiamo pranzato insieme. Dopo una breve siesta ci hanno portato nella nostra casa. Al nostro rientro abbiamo trovato tutti gli ambienti rimessi a nuovo e in perfetto ordine, perché noi potessimo trovarci a nostro agio e godere della presenza vigile e materna di una donna, cugina di un Sacerdote, che insieme a P. James hanno preparato per noi l’ambiente. Lo stesso giorno siamo andate a visitare il Parroco della Parrocchia Santa Filomena. Lui è stato molto gentile verso di noi. Il giorno dopo P. Felix è venuto a prenderci con la macchina per la santa Messa. Dopo la messa siamo andate dalle Suore italiane e lì abbiamo fatto colazione. Tornando a casa siamo andate a visitare un Centro di accoglienza di persone povere. Sembrava il Cotolengo! A visitare quella povera gente scopri cosi che pur nella loro strema miseria nascondevano certi tratti di bontà e di delicatezza. Sorpresa questa loro condizione a poco a poco mi ha come strappato e ferito il cuore.
Passati questi primi tempi, nonostante non capire la loro lingua, facciamo visite alle famiglie. Non importa se sono ricche o povere, noi cerchiamo di avvicinarci verso tutti, facendoci capire sia con i gesti o con le parole. Ci facciamo capire e sono molto contenti.
Credo che fino ad ora sia stata questa l’esperienza più efficace, quella che ci può avvicinare alla gente e nella quale ci si comunica di più. Vorremo con questa nostra vicinanza entrare in un contatto più intimo, secondo lo spirito dei nostri Fondatori, ma siamo limitate con la lingua. La nostra speranza e’ la venuta delle nostre consorelle Indiane, per dare inizio alla Promozione Vocazionale, in una maniera più diretta.
Il nostro lavoro in questo mese e’ preparare le fondamenta di questa preziosa fondazione.
Siamo tutte impegnate nello stesso lavoro missionario. Non possiamo nascondere come sentiamo la mancanza della cappella, l’adorazione davanti al Tabernacolo. Le preghiere le facciamo nella sala. La cappella sarà presto pronta. Tutto questo offriamo al Signore e alla protezione della nostra Santa Madre Leonia che ci protegge e ci assiste in tutti i momenti. Vi confesso che questo e’ il momento più emozionante per me, unita cosi intimamente alle consorelle e benefattori sparsi qua e la nell’oceano. Non posso nascondere la mia profonda gioia e la mia gratitudine per loro tutti, nella preghiera ringraziando e augurando tutto di buono nello spirito di Claret e nel Cuore Immacolato di Maria.
Se mi permettete, vorrei fare un invito alle mie care consorelle un poco più giovane di me. L’uomo oggi più che mai ha bisogno di trovare segni di speranza sul proprio cammino. La nostra Congregazione in questo momento ha bisogno di anime generose che volontariamente si offrano al servizio missionario. Gli anni non contano niente. Dobbiamo avere coraggio e dire a noi stesse “io sono giovane... e non vecchia” e andare avanti! Maria proprio in questo mese di maggio a lei dedicato ci riaccende nei nostri cuori la fiamma della speranza e il faro più luminoso e sicuro possiamo incontrare lungo il pellegrinaggio della nostra vita che ci unisce a Gesù missionario. Perciò care sorelle, non possiamo vivere senza SPERANZA, come pure non possiamo vivere senza AMORE! A Maria affidiamo la nostra vita e tutto ciò che portiamo nel cuore. Con lei cammineremo sicure in questa vale di lacrime! Maria Madre dell’amore e della santa speranza, interceda per noi!
Con affetto in Cristo e con la speranza di continuare con il nostro slancio missionario, vi abbraccio a tutte.
Vostra consorella, Sr. Ausilia Di Luca, MC.
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